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Il procuratore Nicola Gratteri incontra gli studenti dell’Università Cattolica

Lo scorso 26 ottobre si è tenuto, presso la nostra Università, l’incontro “Mafia oggi: economie e infiltrazioni nell’economia”. Organizzato in collaborazione con il giornale Avvenire nell’ambito del progetto “Collegi in Campus”, la conferenza ha visto come protagonista Nicola Gratteri, magistrato calabrese e Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. All’incontro erano presenti anche il coordinatore del progetto Edoardo Grossule e il giornalista Avvenire Vincenzo Spagnolo, entrambi entusiasti di poter contare su un ampio pubblico di giovani studenti universitari, che hanno fatto a gara per poter prendervi parte e per poter rivolgere le proprie domande e curiosità al Procuratore.

L’argomento principale della conversazione è stato proprio quello di una mafia spesso travestita da ecomafia, di una mafia affarista e non più stragista che ha investito sul traffico di cocaina dimostrando di aderire a un progetto ben strutturato.

Oggi il modello vincente è quello ‘ndranghetista”, afferma il Procuratore, “in quanto ha saputo costruire leadership globali in diversi campi economici. La ‘ndrangheta è l’assoluta dominatrice della scena criminale”.

 

Nicola Gratteri ha poi proseguito affrontando il tema del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Convinto che l’Italia sia debole dal punto di vista internazionale, infatti, il procuratore ha criticato l’Europa e il sistema europeo, folle nel pretendere la non limitazione dei sub-appalti e affranto dal fatto che nessuno ponga l’attenzione a riguardo.

Altro tema fondamentale affrontato è stato quello dei cosiddetti paradisi normativi: nei paesi esteri, infatti, veniamo sempre presi a modello; nessuno riesce mai a replicare, tuttavia, la nostra legge antimafia, fattore che viene sfruttato dalle mafie stesse.

 

Aspetto alquanto interessante evidenziato dal magistrato è stato inoltre quello del rapporto tra le mafie e i più giovani sulla scia delle modalità di racconto della mafia attraverso i media. Prendendo come esempio “Il Padrino”, un capolavoro dal punto di vista cinematografico, il protagonista dell’incontro ha sottolineato i danni che questo film ha prodotto nel tempo, proponendo alla società e in particolare ai giovani un’idea sbagliata di violenza, ponendola come un valore o la soluzione a determinati problemi.

 

La parte senza dubbio più toccante è stata, infine, quella dedicata alla sua “limitata” libertà, in quanto da anni nel mirino dei criminali di tipo mafioso. “Mi sento libero perché posso guardare tutti negli occhi e dire quello che penso. E se non posso dire la verità sto zitto. Questa per me è la libertà” sono le parole con cui Nicola Gratteri ha evidenziato una forte convinzione nelle sue idee e nei suoi sacrifici, nonostante non gli sia concesso svolgere una vita del tutto normale.

 

Non solo quindi questo incontro ha dato l’opportunità di chiarire eventuali dubbi in merito a un argomento per molti restio, ma anche di ispirare gli studenti, mettendo in evidenza l’importanza di lottare sempre per ciò in cui si crede e sperare ancora in un mondo migliore. L’obiettivo stesso dell’evento era infatti quello di “educare i giovani ad un’informazione consapevole”, come ribadisce il giornale Avvenire.

Ci auguriamo dunque che questa preziosa opportunità sia solo la prima di tante esperienze formative a cui potremmo partecipare nei mesi futuri.

a cura di

Virginia Porcelli

 

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