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CITY OF ANGELS

City of Angels è un film drammatico – fantasy del 1998, diretto da Brad Silberling.

Remake de “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, la pellicola ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui Golden Globe, Saturn Award, Grammy Award e MTV Movie Awards.

La vicenda della dottoressa Maggie Rise e dell’angelo Seth, si svolge a Los Angeles.

Maggie, da sempre razionale e precisa, durante un intervento cade in errore: in quel momento, Seth (il quale non può essere visto) si trova nella sala operatoria per accompagnare il paziente dalla vita alla morte.

L’angelo ha la capacità di sentire i pensieri di coloro a cui si avvicina e, durante l’operazione, si accorge di avere una particolare affinità con Maggie. Si persuade, dunque, nei giorni successivi a seguirla, analizzarne i movimenti, conoscerla, a tal punto da decidere di farsi vedere da lei.

Tra i due sboccia un timido e delicato amore, ma a dividere i protagonisti del film sono i sentimenti stessi.

Seth, infatti, non prova emozioni a parte l’amore e non riesce a tollerare la differenza che c’è tra lui e la sua Maggie. Ho trovato, a questo proposito, particolarmente toccante uno scambio tra i due amanti:

Seth “Che sapore ha? Descrivila, come Hemingway.”

Maggie “Beh, ha il sapore di una pera. Non sai che sapore ha una pera?”

Seth “Non so che sapore ha una pera, per te.”.

Il finale della vicenda coinvolge lo spettatore in un vortice d’emozioni, favorendo il susseguirsi di una serie di interrogativi sulla purezza dei sentimenti che proviamo e sulla loro capacità di orientare l’intero corso della nostra vita.

A volte vorremmo essere apatici, ma la figura di Seth ci fa capire che sono proprio le emozioni ciò che ci rende davvero vivi.

                                    A cura di Sofia Cecchet

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