SERIE TV E FILM: ECCO COSA HO GUARDATO DI RECENTE. PARTE 2
Viviamo in un mondo abituato all’azione, al movimento, alla frenesia, ai gesti meccanici compiuti quasi senza riflettere; ora ci troviamo di fronte ad una delle sfide più grandi del nostro secolo: rimanere fermi. La crisi non deve essere necessariamente intesa come distruzione dell’ordine costituito ma può essere rivoluzione, un punto di partenza per pensare e ripensarci.
#iorestoacasa e guardo un buon film, ecco qualche titolo che tutti dovremmo poter annoverare nella nostra cineteca personale.
La nona porta- R. Polanski
Un thriller/horror che profuma di esoterismo. L’esperto di libri antichi Dean Corso è ingaggiato dall’editore Boris Balkan per studiare un antico testo di Aristide Torchia del 1666. La tradizione tramanda che nel tomo sarebbe racchiusa l’unica formula per invocare Satana, Balkan chiede a Corso di andare in Europa per confrontare le uniche tre versioni ancora esistenti del libro per trovare l’originale. Qui si troverà a dover affrontare vicende fuori dal normale che si accompagnano all’inesorabile apparizione di una bellissima ragazza che continuerà a salvargli la vita.
Un film che descrive la curiosità dell’uomo, una voglia di conoscenza inesauribile che lo porta a sfidare tutto e tutti, un Johnny Depp che non ci fa mai staccare gli occhi dallo schermo.
Mr Robot- Sam Esmail
Nata come una serie “di nicchia” si è trasformata in un capolavoro che tutti dovremmo vedere. Uno spettacolare Rami Malek veste i panni di Elliot Alderson, di giorno ingegnere informatico presso una società di cybersecurity e di notte hacker che smaschera i criminali del web. Il giovane si confronta con le più disparate vicende: raccontare le sue paure ad un amico immaginario e lottare contro i suoi demoni interiori, forse più pericolosi di quelli che si aggirano per le strade di New York City.
Un thriller psicologico che ci racconta la malattia mentale da cui è afflitto Elliot, la dipendenza da sostanze stupefacenti assunte per sedare il dolore che prova, il suo senso di giustizia, il suo desiderio di distruggere la società che ci rende schiavi attraverso le proprietà, gli averi, i soldi, le storie.
“Forse è il fatto che tutti pensiamo che Steve Jobs fosse un grande uomo anche dopo aver saputo che ha fatto miliardi sulla pelle dei bambini; oppure che ormai sappiamo che tutti i nostri eroi sono dei falsi, tutto il mondo non è altro che un imbroglio. Ci spammiamo l’un l’altro intere cronache su delle stronzate mascherandole da opinioni, usando i social media come surrogato dell’intimità. Forse abbiamo votato perché fosse così; non con le elezioni ma con le cose, le proprietà, i soldi. Non è una novità, sappiamo perché lo facciamo; non certo perché i libri di Hunger Games ci rendano felici, ma perché vogliamo essere sedati, perché fa molto male non fare finta, perché siamo dei codardi!”.
Una serie circolare, che si apre e si chiude perfettamente, piena di colpi di scena perfettamente costruiti dallo showrunner Sam Esmail e con una dimensione del racconto che coinvolge direttamente l’amico immaginario/spettatore relazionandolo in modo spontaneo al protagonista. Una vera e propria opera d’arte.
“Hello friend”, “Hello Elliot”.
Across the universe– Julie Taymor
I turbolenti anni Sessanta, le proteste pacifiste, il rock’n’roll fanno da sfondo a questo musical raccontato dalla musica dei Beatles e con personaggi come Jojo e Sadie che si ispirano a due altri miti della musica rock come Jimi Hendrix e Janis Joplin. “Across the Universe” non è solo un musical, il cui file rouge è rappresentato dalle canzoni dei Beatles che accompagnano i personaggi durante le vicende fra Inghilterra e Stati Uniti ma un’opera surreale, stravagante in cui i colori saturi che fanno molto “Sixties” rievocano perfettamente gli anni passati attraverso un assurdo viaggio psichedelico che sconvolge lo spettatore, un inno alla pace e all’amore perché, in fin dei conti, “All you need is love”.
A cura di Sara D’Annibale