Collegio e università

Rottura di un legame sociale

Il 25 novembre è stato designato come Giornata internazionale contro la violenza sulle donne dall’Assemblea generale dell’ONU il 17 dicembre 1999, in ricordo del brutale assassinio delle sorelle Mirabal. In questo giorno del 1960, le tre sorelle, riconosciute dal governo dominicano come rivoluzionarie, mentre si recavano a trovare i loro mariti in carcere, furono rapite, torturate e, infine, uccise.

In preparazione a questa giornata, l’Università Cattolica ha organizzato una conferenza invitando ospiti che si sono dimostrati attivi nella sensibilizzazione al tema e nella formazione negli ultimi anni.

Il primo a intervenire è stato Francesco Stoppa, psicoanalista al dipartimento di salute mentale di Pordenone e autore del libro La costola perduta. Uno dei capitoli del suo libro si focalizza in particolare sulla violenza di genere. Stoppa ha sottolineato come questo fenomeno sia innanzitutto un problema giuridico, in quanto non si vuole riconoscere la libertà dell’altro e, di conseguenza, anche psicologico, come “violazione dell’umano” ovvero come rottura di un legame sociale tra uomo e donna che dovrebbe basarsi sul riconoscimento e sul rispetto reciproci. Secondo lo scrittore, gli atteggiamenti violenti dell’uomo sono frutto di un sentimento di odio e invidia per chi mostra di “sapersela cavare molto meglio”: nel femminile c’è, infatti, qualcosa che porta la donna ad avere un rapporto più profondo con la vita che l’uomo non riesce a raggiungere.

sciarpa-rossa_1160x490.jpg

Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e giurisprudenza della sede di Piacenza e vicepresidente di WeWorld Onlus, è stata la seconda ospite a intervenire. La professoressa si è voluta focalizzare su due parole ripetute frequentemente all’interno del libro che sono: Mistero e Mancanza. La prima è una qualità della donna che, insieme alla sua incomprensibilità, crea nell’uomo un sentimento di disagio, che lo porta all’allontanamento da essa per il timore di essere a sua volta contaminato dall’altrui femminilità. L’uomo riconosce la mancanza, invece, nel momento in cui arriva alla consapevolezza di se stesso; dice infatti la Fellegara che “l’uomo in quanto tale è sempre ciò che manca in ciò che rappresenta”. La professoressa ha concluso il suo intervento ricordandoci che non si tratta solo di un problema giuridico e psicologico, ma anche economico: infatti, le spese che devono essere sostenute dalle vittime sono notevoli, a partire dalle assicurazioni che non coprono questi tipi di danni. Alla fine della conferenza sono state distribuite delle sciarpe rosse, il colore infatti coglie al meglio con le sfumature dell’amore e del sangue il significato della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

 

A cura di Sveva Coda Nunziante e Angela Nicoletti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *