Quando la narrazione si fa immagine
Mercoledì 5 Aprile il nostro collegio avrà l’onore di accogliere due ospiti un po’ particolari. Non si tratta questa volta di economisti, analisti o politologi: i nostri ospiti sono senza dubbio degli attenti osservatori del mondo, ma hanno un occhio artistico. Come artisti, poi, si inseriscono in una nicchia a volte poco considerata, ma interessantissima: il fumetto. Ebbene, è ora di presentarvi Claudio Sciarrone e Roberto Gagnor.
Claudio Sciarrone è nato a Milano nel 1972 e fa il fumettista . La sua carriera comincia dopo il liceo artistico: ha un anno di aspettativa prima della leva militare e suo padre comincia a cercare numeri di telefono perché faccia esperienza. Salta fuori il numero della Buena Vista Home Italia, che gli passa la redazione di Topolino. Il resto è storia: Sciarrone fa un colloquio con Gian Battista Carpi, direttore dell’Accademia Disney, che resta impressionato dal suo stile e dal suo straordinario controllo della mano e gli consente di cominciare a lavorare per Topolino. Nel 1992 segue la sua prima apparizione sul settimanale con “Topolino presenta: Un bosco per amico”.
Sciarrone è particolarmente noto per aver preso parte al team per il progetto PK, tra l’altro quasi per caso: “Ero andato a fare delle fotocopie e vedo che nella macchina è rimasto un disegno di Corrado Mastantuono con un Paperinik sui tetti. Allora vado da Ezio Sisto per consegnarglielo e intanto gli chiedo che cos’è: Sisto mi guarda serio, poi chiama Monteduro, e chiusi nel suo ufficio insieme mi spiegarono che stavano lavorando a questo nuovo progetto. La passione per i fumetti Marvel, e in particolare per Todd McFarlane, completa il quadro: ecco che nasce l’immaginario dell’universo PK.
Lasciando da parte il mondo Disney, con cui ha collaborato anche sul settimanale W.I.T.C.H. e per la trasposizione a fumetto di alcuni lungometraggi, Sciarrone ha preso parte ad altri progetti: nel 2011 ha illustrato la trasmissione “Delitti Rock”; ha disegnato le carte del programma “Il mercante in fiera”; ha portato avanti una serie di progetti personali.
Roberto Gagnor è nato a Torino nel 1977. Senza passare per l’Accademia Disney, entra a Topolino nel 2003, coronando il sogno che da bambino lo aveva portato a scrivere un fax allo storico disegnatore Disney Giorgio Cavazzano, per domandargli come migliorare i propri disegni. La risposta di Cavazzano lo induce a studiare molto, conducendolo infine sulla strada della sceneggiatura piuttosto che del disegno: Gagnor studia infatti regia e sceneggiatura ed entra a Topolino proprio grazie ai suoi soggetti.
Debutta nel 2004 con “Eta Beta campione intergalattico”. Fra le sue opere più famose si annoverano: “Quacklight – Vampiri fascinosi a Paperopoli” (remake fumettistico e parodico di Twilight), il felliniano “Topolino e il ritorno alla Dolce Vita” e -particolarmente amato da chi scrive- “Topolino e il surreale viaggio nel destino”, storia ispirata al genio di Dalì e a Destino, l’incompleto cortometraggio nato dalla collaborazione tra l’artista e Walt Disney. Di particolare rilievo è poi la recente serie “La Storia dell’arte di Topolino”, che manifesta la vocazione divulgativa oltre che ludica del settimanale
Gagnor non ha impiegato le sue abilità da sceneggiatore solo su Topolino: nel 2011 ha vinto il concorso “Talenti in corto” con “Il numero di Sharon”, cortometraggio (reperibile su youtube) che gli ha fatto guadagnare numerosi premi e lo ha consacrato come emergente promessa.
A cura di Martina Peruzza