Europa: quanti volti?
“L’Europa è ad un bivio. Da un lato il baratro del fallimento, dall’altra l’angusta porta del successo”. Con questa citazione di Valèry Giscard d’Einsteing, nel pomeriggio di mercoledì 12 aprile, è iniziata la conferenza organizzata e proposta dal Collegio Ludovicianum, dal titolo “Integrazione Europea ed Europa “.
Questo momento di confronto è stato l’epilogo del ciclo d’incontri promosso dal quotidiano Avvenire, che ha coinvolto tutti gli studenti e studentesse collegiali del nostro Ateneo.
Dalla premessa di un’idea di Europa come comunità di minoranze e di conseguenza di unione nelle diversità, il tema portante dell’incontro è stato la posizione dell’Europa all’interno del panorama mondiale e nei confronti del conflitto russo-ucraino.
Gli ospiti che hanno animato l’incontro sono stati Andrea Lavazza, inviato di Avvenire, Maurizio Molinari, responsabile media del Parlamento Europeo in Italia e Brando Benifei, eurodeputato e capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo.
Inizialmente, è stata mossa una critica all’Unione Europea, la quale nello scacchiere internazionale sembrerebbe non essere stata in grado di rendersi portavoce di un messaggio indipendente, quello che affonda le radici nella cultura cristiana e che nelle vicende attuali dovrebbe renderla, per rimanere fedele alla sua natura, faro di democrazia e di pace.
Tuttavia, per valutare la controversa posizione dell’Unione Europea in ambito politico, giocano diversi e molteplici fattori, tra cui l’informazione, l’attendibilità delle fonti e la collaborazione tra gli Stati membri.
Come lo stesso dott. Molinari ha affermato con una semplice metafora volta a far sorridere e a rendere concreta l’immagine del delicato assetto europeo, l’UE “non è la famiglia del Mulino Bianco” ed in quanto tale, spesso intercorrono volontà ed interessi diversi dei singoli stati membri, che contrastando tra di loro, risultano limitanti per un veloce e buon funzionamento del sistema.
Con riferimento all’attuale e complesso conflitto russo-ucraino, a differenza di come alcuni hanno obiettato, l’Europa, che in un primo momento si è mossa con lentezza con sanzioni limitate ad alcune banche russe, negli ultimi giorni ha modificato radicalmente il suo atteggiamento ed è alla ricerca di un dialogo per trattare con la Russia e giungere ad un accordo, evitando provocazioni e trovando la forza e la trasparenza di capire cosa poter concedere a Mosca.
La grande famiglia europea, per quanto ancora aneli ad una sola identità comune a cui tutti i cittadini possano rispecchiarsi come tasselli di un grande ed unico mosaico, poggia su valori cardine che la fanno emergere e le consentono di rivestire un ruolo fondamentale nel panorama internazionale: l’Europa ha infatti un’importanza vitale per tutti i suoi cittadini che senza questa istituzione non potrebbero godere di una serie di benefici, tra cui la stessa pace e la libera circolazione.
Successivamente, il dott. Molinari lamenta l’assenza di un vero dibattito sociale comune a partire dall’insegnamento nelle scuole, che conduce inevitabilmente ad un distacco delle persone dalle vicende europee.
Spesso, gli studenti giungono all’esame di maturità senza conoscere le fondamenta dell’Unione Europea ed è per questa ragione che l’istruzione dovrebbe garantire nel percorso scolastico lo studio delle basi del funzionamento del meccanismo europeo, per far germogliare ed alimentare la Curiositas dei ragazzi che si accingono a dare il loro contributo attivo come cittadini europei.
A conclusione dell’incontro, l’eurodeputato Benifei, riportando direttamente la sua esperienza sul campo, mette in luce un altro ostacolo all’integrazione europea: l’incapacità delle testate giornalistiche nel raccontare le vicende europee.
Non di rado, i media descrivono l’arduo lavoro europeo come il susseguirsi di consigli di stati significativi ma non sufficienti, quando in realtà ogni seduta rappresenta la fatica necessaria per giungere e trovare un solido compromesso tra tutti gli Stati membri.
I diversi schemi politici nazionali rendono spesso incapace l’’Europa a prendere decisioni in tempi brevi ed è per questa ragione che molti auspicano ad una riforma del meccanismo decisionale. Il Parlamento Europeo, unica e massima espressione della democrazia europea, è soggetta al vincolo dell’unanimità del Consiglio che spesso blocca questioni importanti rallentando in questo modo l’intero processo decisionale.
Infine, l’eurodeputato Benifei incita al necessario bisogno di unità politica per raggiungere una vera e propria integrazione tra i 27 Stati membri e per evitare una rottura interna che cancellerebbe il duro lavoro svolto nel corso degli ultimi anni.
È necessario fare un generale salto di qualità, fondato sull’unità, sul mantenimento dei valori su cui l’Europa è stata fondata e volto alla pace, senza perdere di vista i limiti che l’Unione Europea deve quotidianamente affrontare per portare avanti la sua missione.
A cura di Sofia Fimiani