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I am Greta

Il 3 Gennaio 2003 a Stoccolma nasceva l’attivista svedese Greta Thunberg. Diciotto anni dopo, nel giorno del suo compleanno, in Italia, sulla piattaforma Prime Video, è stato pubblicato il docufilm biografico diretto da Nathan Grossman: I Am Greta una forza della natura. Il regista ha seguito la vita della giovane per tutto il 2018, regalando poi al mondo la possibilità di ammirare la grandezza di una quindicenne e di quanto l’Asperger possa essere un dono e non una malattia.

Il film si apre con l’evento, noto come sciopero scolastico per il clima, che ha segnato l’inizio del percorso attivista e delle proteste per i danni causati dal cambiamento climatico,arrivando a coinvolgere tutto il mondo. Il fenomeno si è esteso maggiormente fra i giovani anche grazie al famoso #fridaysforfuture. Gli scioperi di Greta ebbero inizio nel Novembre 2018 davanti al Parlamento di Stoccolma affinché potesse crearsi negli esseri umani la consapevolezza verso la gravità dei fatti a cui vanno incontro, essendo un tutt’uno con l’ecosistema. Oggi Greta ha diciotto anni e continua a scioperare ogni venerdì con un seguito di centinaia di migliaia di persone.

I dati raccolti dall’Organizzazione metereologica mondiale (OMM) nel 2017, riferiti alle emissioni di CO2, mostrano una situazione drammatica: i livelli di biossido di carbonio prodotti dalle attività umane rappresentano uno dei principali fattori responsabili del surriscaldamento globale. È bene sottolineare alcuni dei diversi effetti disastrosi per la Terra: l’aumento delle temperature, l’acidificazione degli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai, gli incendi, la morte di molte specie animali e di insetti, l’arrivo di gravi malattie ed epidemie. Il tema dell’inquinamento ambientale, della lotta all’estrazione e all’utilizzo delle risorse non rinnovabili, al consumismo smisurato della società capitalista, al disequilibro economico fra stati e nazioni, all’ossessione di una produttività compulsiva, sono imprescindibili e non mode passeggere. È questo il messaggio che arriva forte e chiarodalle dure parole della giovane attivista svedese, indirizzate in primo luogo ai leaders mondiali e poi a tutti noi.

L’umanità percepisce la natura come una scatola di caramelle senza fondo dalla quale prendere ciò che vogliamo quindi un giorno la natura in qualche modo reagirà. Non so esattamente come, può avvenire in qualsiasi modo: dalle ondate di caldo, alle malattie, alla siccità che sarà un problema per il futuro. Noi siamo piuttosto piccoli rispetto a questo.

I Am Greta – una forza della natura.

Greta Thunberg è affetta dalla sindrome di Asperger, facente parte dello spettro autistico, e di certo la determinazione fa di lei una persona decisa ed irremovibile. Quella stessa determinazione l’ha condotta verso il famigerato e tanto discusso viaggio che prevedeva la sua partecipazione al Summit dell’ONU sul clima a Settembre 2019. Il 16 Agosto 2019 la coraggiosa attivista partiva dal porto di Plymouth in Inghilterra per attraversare l’Oceano Atlantico e raggiungere New York in barca a vela, senza l’utilizzo di alcun motore. Ci sono voluti dodici giorni per arrivare negli Stati Uniti e non sono mancate tempeste metereologiche ed emotive. Molti i commenti, le critiche negative e le accuse mosse contro di lei, ritraendola come una malata mentale o come una ragazzina depressa, manipolata e triste. È così che la guardano gli occhi di chi manca di coraggio e di senso di giustizia.

Un docufilm sorprendente che non può non essere visto, chetrasmette un’incredibile forza sprigionata dalla protagonista efa riflettere su come l’essere umano sfidi i limiti della natura, sottomettendola al proprio volere, e i propri limiti,respingendoli. Un essere umano egoista e assetato di potere, interessato solo ad apparire, a cui importa solo il ciclo della produzione di denaro, così accecato da non riuscire a vedere il male che fa alla sua casa e dunque anche a sé stesso.

Una casa che sta andando a fuoco come sottolinea Greta.

Il concetto di progresso viene del tutto smontato e appare come un’illusione: come può significare progresso la creazione di qualcosa che invece comporta la regressione e la distruzione di un intero ecosistema vivente? Quest’ultimoospita l’essere umano e insieme a lui forma un unico organismo regolato da leggi naturali necessariamente da rispettare. Ogni azione compiuta è risultato e conseguenza di una scelta, ed è responsabilità di chi le compie assicurarsi che facciano del bene in modo tale che il ciclo naturale riporti cose buone. È responsabilità di chi lo abita adottare misure efficaciper il contenimento di sostanze nocive per la vita e intraprendere attività volte a preservarla e non a distruggerla.

A cura di Francesca Matera

 

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