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Sotto il burqa

“Sotto il burqa” è un cartone animato, colorato e luminoso come tutti gli altri, ma nasconde sotto la patina dell’usuale, la sconvolgente e cruda realtà di chi vive soffocato dall’orrore della guerra e da dettami pericolosi, spesso letali.

In un Afghanistan tormentato vive Parvana, la protagonista, una ragazzina che affronta le giornate accanto alla propria famiglia, tra gli stenti della fame e della miseria. Il padre, mutilato in guerra, mantiene il suo animo genuino e gentile, racconta alla giovane figlia una terra fertile e nobile, la serenità e le risate, la bellezza di un tempo inesorabilmente perduto portando al contempo con sé il peso di essere l’unico uomo della famiglia, il solo a cui spetti il compito di provvedere ai loro bisogni. Un giorno è arrestato ingiustamente e portato via, senza alcuna notizia e nessuno può più occuparsi di procurare il cibo ed acqua necessari al sostentamento, non perché la madre e la sorella non possano farlo, ma perché alle donne non è permesso uscire di casa se non accompagnate da un uomo; il loro posto è tra le mura di casa, e sotto il burqa che le copre dal mondo esterno.

Parvana, ormai costretta, decide senza esitazione di assumere le sembianze di un uomo, e aiutare così la famiglia, grazie anche ad una sua amica che prima di lei aveva fatto ugualmente. Quando ormai il frastuono della guerra incombe su Kabul, Parvana è sulla via della prigione per portare via il padre, e riesce nell’intento grazie a un uomo conosciuto tempo prima al mercato. Nella notte silenziosa, Parvana cammina sotto la fioca luce della luna, felice dell’affetto ritrovato e consapevole che il tesoro più importante della propria terra sono le persone, una terra fratturata e martoriata dalla guerra ma illuminata dagli occhi fieri dei deserti. Consapevole che sia più importante levare in alto le proprie parole, e non la voce, che è la pioggia a far crescere i fiori e non la tempesta.

Il racconto ci aiuta a non perdere di vista, durante la situazione travagliata che stiamo tutti vivendo, le guerre in cui milioni di persone soccombono ogni giorno, derubati della vita, senza nessuna via di scampo. Ci ricordiamo, dunque, che a noi è concesso un modo per guarire, ma la guerra e la tirannia dilaniano ogni cosa.

A cura di Federica Ligotti

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