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L’isola delle rose: cosa si nasconde dietro l’incredibile impresa di Giorgio Rosa (I parte)

Cos’è la libertà?
È questa la domanda a cui sembra voler rispondere il nuovo film prodotto da Netflix dal titolo “Lincredibile storia dellIsola delle rose” diretto dal regista Sydney Sibilia. Quella di Giorgio Rosa è una storia dal sapore dolce-amaro che si colloca in un anno, il Sessantotto, culminante nel maggio Francese, in cui il mondo conobbe una serie di movimenti di massa che si opponevano agli apparati di potere dominanti e alle loro ideologie. È in questo scenario che Giorgio Rosa, ingegnere italiano, riuscì a creare e fondare un nuovo Stato Indipendente. Spirito visionario, sognatore e controcorrente, Rosa creò nazione sovrana collocando la piattaforma nel mare Adriatico a 11,612 km dalla costa di Rimini. I lavori durarono circa dieci anni e il primo maggio del 1968 la struttura, di 400 metri quadrati fu autoproclamata dai suoi padri fondatori Stato Indipendente.

La notizia della nascita di una vera e propria isola che non c’è fece il giro del mondo e Rosa ricevette richieste da tutto il mondo di chi desiderava ottenere la cittadinanza sull’isola.

Il problema legato a questa storica impresa effettuata sotto la bandiera della libertà fu, infatti, il problema dellinizio assoluto (secondo unespressione arendtiana), vale a dire, della legittimazione a fondare un nuovo Stato e a redigerne la Costituzione. In altre parole, il problema che si pone è stabilire cosa «è legale e cosa non lo è», in un territorio che ponendosi ai confini internazionali si presenta come terra di nessuno. Interpellato sulla questione, il Consiglio dEuropa, dichiarò di «non potersi esprimere in merito alla contesa tra lo Stato Italiano e la Repubblica delle Rose perché lisola risultava al di fuori delle acque territoriali europee», riconoscendola, implicitamente, come Stato Indipendente. La posizione dello Stato Italiano fu netta: lapolizia occupò la piattaforma e la demolì nel febbraio 1969, una distruzione che viene ricordata come lunica guerra di invasione commessa dalla Repubblica Italiana.

A cura di Beatrice Firinu

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