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丝绸之路: nuova vita alla via della seta

Ciascuno di noi, nel corso dei propri studi, si sarà di certo imbattuto nela storia della Via della Seta, antica via di comunicazione tra l’impero cinese e quello romano.

Ma quanti di noi sanno che oggi più che mai, questa parte della storia si sta modernamente ripetendo?

La Nuova Via della Seta è un’iniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia, e interessa in particolar modo aree come la Cina, l’Asia centrale, settentrionale e occidentale e i paesi e le regioni lungo l’Oceano Indiano e il Mediterraneo. Un piano annunciato nel Settembre del 2013 dal presidente cinese Xi Jinping, che ha iniziato ad interessare la nostra nazione negli anni successivi, fino ad arrivare alla tanto attesa visita del presidente in persona nei nostri confini.

A Roma, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Xi Jinping hanno infatti firmato l’importante memorandum d’intesa tra Italia e Cina sulla “Belt and Road Initiative”, l’ambizioso progetto chiamato anche “Nuova Via della Seta”.

“La firma del Memorandum Italia-Cina è un segno dell’attenzione per una cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e imprese cinesi”, afferma il presidente, e continua: “La Via della Seta è una strada a doppio senso e lungo di essa devono transitare non solo commercio ma talenti, idee, conoscenze e progetti di futuro”, volendo dunque anche puntare ad un confronto sui diritti della persona, di cui, come ben sappiamo, si ha una rigorosa e diversa visione nei rispettivi stati.

Xi Jinping, insieme alla moglie, è stato in visita ufficiale in Italia dal 21 al 24 Marzo scorsi e dopo l’importante tappa a Roma, dove oltre al presidente del Consiglio ha anche incontrato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e partecipato ad una formale cena di benvenuto, si è diretto a Palermo, in Sicilia, per un soggiorno di natura privata.

Insieme a Xi, durante queste brevi tappe, sono arrivati, oltre agli uomini della sicurezza personale, segretari e camerieri, più di un centinaio giornalisti e circa trecento fra dirigenti di aziende e musei e funzionari ministeriali.

Avrà forse Xi Jinping voluto mostrare all’Italia già ad un primo sguardo il suo grande potere ed influenza?

D’altronde questo progetto è di forte rilevanza globale, non concepito di certo per esaurirsi nei prossimi cinquebanni, ma è da interpretare in un’ottica di medio-lungo termine, e la Cina vuole mostrare fin da subito chi è al comando.

L’Italia dovrà essere dunque parte viva di questa strategia, e si spera che questa nuova Via della Seta, come quella delle origini, sia per tutti fonte di prosperità, grandi innovazioni e occasione di rottura di ogni barriera culturale.

Di Sara D’Amico

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