Designated Survivor: tra scelte e responsabilità
Designated Survivor è una serie thriller sulla politica statunitense che racconta la storia del “sopravvissuto designato” Thomas Kirkman, ossia colui che, a norma del protocollo di sicurezza presidenziale, quando vi sono eventi nei quali si riuniscono le maggiori cariche del governo, resta isolato in un luogo lontano ed al sicuro nell’eventualità in cui accada qualcosa agli altri membri e possa, nel peggiore dei casi, fare le veci del Presidente e ricoprirne la carica.
Questo è proprio il ruolo ricoperto dal protagonista della serie che, da Segretario della Casa Bianca e dello Sviluppo Urbano, si ritrova Presidente degli Stati Uniti a seguito del terribile attacco terroristico che con un’esplosione ha distrutto il Campidoglio, uccidendo tutte le più alte cariche del Governo. Catapultato nello Studio Ovale della Casa Bianca, Tom dopo l’iniziale sgomento, sentendosi inadeguato alla nuova carica ricoperta improvvisamente e poco stimato dalla popolazione, cerca di fare del suo meglio per attraversare le numerose crisi che faranno seguito all’attentato.
Kirkman deve far fronte ad una situazione estrema, con la nazione in ginocchio e in cerca di una guida per trovare un colpevole per l’attacco.
La ricerca della verità si dimostra però un percorso irto di ostacoli; Washington e le sue stanze del potere non sono un luogo facile in cui vivere, i volti nascondono dietro dei sorrisi le vere intenzioni dei politici, spesso tramando trappole che scattano inaspettatamente. Il presidente Kirkman deve imparare rapidamente a come sopravvivere a tutto questo scenografico balletto, cercando di compiere il proprio dovere senza perdere il proprio bene più prezioso: sé stesso e la propria famiglia. Fondamentale è infatti il rapporto con la moglie Alex la quale rappresenta la sua bussola morale.
Ogni vicenda che si sussegue nella narrazione e che tiene alta la tensione del pubblico, costringe il Presidente a dover prendere decisioni importanti che impattano sulla vita dei cittadini e sulla sua figura politica. Si troverà quindi davanti ad un trade-off: scegliere il bene della Nazione o accrescere la propria notorietà politica?
Questo bivio si trasforma in un continuo dissidio in cui risulta difficile rimanere integri moralmente e fedeli alle proprie idee.
Tale lotta interiore emerge ancor di più nell’ultima stagione in cui Kirkaman, uomo inizialmente privo di velleità politiche, si troverà ad affrontare la ricandidatura al ruolo di Presidente. Il protagonista si lascerà contaminare dal subdolo ambiente in cui è stato scaraventato o riuscirà a preservare il suo integerrimo spirito?
Molto spesso ciascuno di noi, limitatamente alla propria sfera d’azione, si trova ad affrontare scelte che hanno ripercussioni sulla nostra e altrui vita. Probabilmente la scelta più allettante è quella che ci consente di godere di pochi attimi di vana gloria a scapito dell’altro, lasciandoci manipolare dalle convinzioni comuni sociali. Effimero risultato che decade se messo a confronto con la volontà di andare controcorrente e rimanere perfettamente coerenti ai propri principi morali ed etici, vera dimostrazione della nostra forza.
A cura di Claudia Catenese