Il termine Giubileo deriva dall’ebraico yobel, che significa “corno di ariete”, lo strumento utilizzato per annunciare l’inizio di un anno di riposo. L’origine di questa tradizione affonda le sue radici nell’Antico Testamento, precisamente nel Levitico, dove Mosè stabilì un anno sabbatico per il popolo d’Israele con queste parole:
“Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest’anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo“.
Ogni 50 anni, quindi, si celebrava un anno di riposo per la terra, la liberazione degli schiavi e la restituzione delle terre ai legittimi proprietari, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche.
Nel Nuovo Testamento, il concetto di Giubileo assume un significato più profondo. Nel Vangelo di Luca, Gesù, leggendo un passo del profeta Isaia nella sinagoga di Nazaret, proclama:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore”.
Gesù per mezzo di queste parole, si presenta come inviato dal Padre per inaugurare un giubileo, inteso come periodo di salvezza e redenzione, ovvero l’anno di grazia del Signore.
Il Giubileo affonda le sue radici nella tradizione ebraica, ma si arricchisce di un significato cristiano, come predetto dal profeta Isaia e come poi portato a compimento da Gesù, che si presenta come Colui che annuncia l’anno di grazia del Signore.
Il primo Giubileo cristiano fu istituito solo nel 1300 da Papa Bonifacio VIII, che ne fissò la cadenza ogni cento anni. Oggi, tuttavia, la celebrazione avviene ogni 25 anni, con la possibilità per il Papa di proclamare Giubilei straordinari, come avvenne nel 2015 con l’Anno Santo della Misericordia voluto da Papa Francesco.
Il Giubileo della Speranza, titolo scelto per l’anno giubilare in corso, è stato inaugurato lo scorso 24 dicembre con il rito dell’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro da parte di Papa Francesco. Questo gesto simbolico segna l’inizio di un periodo di grazia e rinnovamento spirituale per tutti i fedeli che, in stato di grazia, potranno ricevere l’indulgenza plenaria.
Successivamente, il Papa ha aperto le Porte Sante delle quattro basiliche papali di Roma: San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Il rito di apertura prevede che il Pontefice bussi tre volte con un martello d’argento sulla porta murata, dicendo: “Apritemi le porte della giustizia”, portando con sé una croce e una candela accesa.